I PROMESSI SPOSI

"La storia de I promessi sposi di Alessandro Manzoni, che attualmente sto illustrando, è in linea con le grandi opere dell'antichità, le quali intrecciano realtà e mito.

La sua rilettura è stata ed è, per me, un interrogarsi per comprendere il nostro tempo.

La mia voce è contraria a quella di chi chiede di relegare tali opere ai margini della società, come per esempio nella scuola, ove avviene una emarginazione progressiva dei classici antichi, in quanto potenzialmente corruttibili dei nostri giovani, perciò pericolosi.

E' quanto ho udito da un ministro della pubblica istruzione che disse proprio che i classici corrompono i nostri giovani.

Mi è anche sembrato che lo spazio riservato alla cultura classica stia riducendosi.

Trovo questo una grave amputazione, perché lo studio del passato è un'autorevole riserva per comprendere quel che ci accade attorno nel presente: il rapporto libertà-dipendenza, la lotta per la cittadinanza, la professionalità come metodo o titolo di merito; esse sono questioni importanti, che già percorrevano le società antiche che esse sapevano affrontare scegliendo risposte non consolatorie.

E' proprio questo il punto che maggiormente trovo contagioso, nel male come nel bene, nell'opera del Manzoni, andando a suscitare professionalmente il mio interesse.

Altro grande stimolo per me nell'illustrarne gli episodi e stata, per me la poetica fondata sul vero de I promessi sposi, che si basa su un impegno morale, estetico ed artistico dell'autore.

Devo in conclusione sottolineare che tale attività di illustrazione mi riporta al “pessimismo della ragione”.

Diversamente la ricerca attraverso la pittura astratta é per me, la gioia del pensiero libero creativo."